Racconto erotico – Trans al telefono erotico e il viaggio in Thailandia che cambiò tutto

Una voce che cambia tutto
Giulio aveva 42 anni, una vita ordinata e un’abitudine segreta: ogni sera, quando la casa si faceva silenziosa, si chiudeva nello studio, metteva le cuffie, e componeva lo stesso numero: il centralino di trans-al-telefono-erotico.it.
Non era solo una linea erotica, per lui. Era un portale per un mondo dove si sentiva vivo, acceso, spogliato delle sue maschere quotidiane. Amava lasciarsi andare, ascoltare voci profonde, sensuali, che gli raccontavano fantasie mai vissute.
Tra tutte, ce n’era una che preferiva: Alyssa.
Voce profonda, accento vago, risata sporca e dolce. Alyssa sapeva come prenderlo, lo capiva, lo leggeva dentro.
“Dimmi la verità, Giulio… tu sogni le trans, ma non ne hai mai avuta una, vero?”
Lui taceva. Poi, sussurrava: “Mai.”
“Eppure… ti sento gemere solo a sentirmi parlare. Ti immagini inginocchiato, vero? Davanti a una come me…”
Quelle parole lo mandavano in fiamme.
Il desiderio oltre la linea
Un venerdì sera, Giulio si lasciò andare più del solito.
“Alyssa, io… vorrei davvero provare.”
“E allora fallo. Parti. Vai in Thailandia. È piena di ladyboy che non aspettano altro che un uomo come te.”
“Thailandia?” chiese lui, sorpreso.
“Certo. Caldo, notti senza fine, corpi perfetti. E nessun giudizio. Lì puoi vivere tutto. Puoi toccare, sentire, godere. E nessuno ti dirà nulla.”
Giulio era scettico. “Non è facile…”
Alyssa lo incalzò: “Lo è. Vuoi che ti aiuti a prenotare il volo? Domani stesso. Ti meriti di vivere tutto quello che reprimi ogni giorno.”
Il biglietto per Bangkok
Il giorno dopo, Giulio aveva ancora in testa le parole di Alyssa. Con mani tremanti aprì il sito di una compagnia aerea. Un’offerta: Milano – Bangkok, partenza domenica.
Un clic. Poi un altro. E il biglietto era fatto.
Non ci poteva credere. Lo aveva fatto.
Scrisse ad Alyssa tramite la chat privata del sito: “Parto domenica. Hai vinto tu.”
Lei rispose in pochi secondi: “Quando sarai lì, fammi sapere. Ti guiderò passo passo… verso la tua rovina.”
E Giulio, per la prima volta nella vita, non si sentì spaventato. Si sentì libero.
Benvenuto nel Regno del Piacere
Il caldo lo investì come una carezza rovente appena sceso dall’aereo. Bangkok era un’esplosione di odori, colori, suoni. L’hotel che Alyssa gli aveva consigliato era nel cuore del quartiere più noto per i locali notturni: Nana Plaza.
La prima sera uscì, guidato solo dalla curiosità. Camminò tra bar aperti, ragazze sorridenti, corpi androgini, seni sodi, fianchi stretti. Erano ovunque. Bellissime. Sensuali. E ogni volta che uno sguardo incrociava il suo, Giulio sentiva un brivido tra le gambe.
Ma non si decideva. Fino a quando Alyssa, in chat, gli scrisse: “Vai al terzo piano del Nana. Trova una che si chiama Kim. Dille che ti mando io.”
L’incontro con Kim
Kim era spettacolare. Alta, longilinea, gambe infinite, pelle di porcellana. Lo accolse con un sorriso caldo e uno sguardo deciso.
“Tu sei l’italiano mandato da Alyssa?”
“Sì…” rispose Giulio, a disagio.
“Vieni. Ti faccio vedere cosa ti sei perso per 42 anni.”
La stanza era piccola, ma pulita. Aria condizionata, letto grande, specchio a parete. Kim lo fece sedere, si spogliò lentamente. Sotto l’abitino corto non portava nulla. Giulio trattenne il fiato.
Lei si avvicinò, gli sfilò la maglietta, poi si inginocchiò davanti a lui.
“Rilassati. Io ti voglio vedere godere.”
E iniziò.
Il primo contatto
Le labbra di Kim erano morbide, lente, precise. Giulio gemeva piano, completamente in balia delle sensazioni. Era come se ogni cellula del suo corpo stesse scoprendo una nuova lingua.
Poi lei si spostò, salì su di lui, si mise a cavalcioni. Ma prima prese il profilattico.
“Protetti, sempre,” disse.
Lui annuì. E quando entrò in lei, il mondo si fermò. Era stretto, caldo, accogliente. Ogni spinta era un colpo di luce. Kim si muoveva con maestria, con voglia, con fame.
Dopo poco, Giulio esplose. Un orgasmo che gli piegò le gambe, gli svuotò la testa. Kim si accasciò su di lui, ansimando.
“Benvenuto in Thailandia.”
Un’altra chiamata speciale
Quella notte, Giulio tornò in hotel. E chiamò di nuovo Alyssa.
“Ci sei riuscito, vero?” chiese lei, sorridendo nella voce.
“Sì.”
“Come ti senti?”
“Vivo.”
Alyssa si fece seria. “Ora che hai assaggiato, non tornerai più indietro. Hai scoperto un mondo che ti appartiene. Io te l’ho solo aperto.”
“Grazie. Davvero.”
“Non ringraziarmi, Giulio. Ma la prossima volta… vieni a trovarmi a Barcellona. Io sono reale. Non solo una trans, una bellissima trans alla linea erotica. E non vedo l’ora di toccarti davvero.”
Un uomo nuovo
I giorni passarono tra massaggi, incontri bollenti, scoperte. Giulio provò di tutto: ladyboy dolcissime, dominatrici, giochi a tre. Sempre protetto, sempre consenziente, sempre oltre il confine della sua vecchia vita.
Ma ogni sera, mandava un messaggio ad Alyssa.
“Oggi ho fatto…”
“Oggi ho provato…”
“Non sapevo che mi piacesse…”
E lei rispondeva con voce calda, raccontandogli nuove fantasie, nuove sfide, nuovi limiti da superare.
Il ritorno
Quando tornò in Italia, Giulio non era più lo stesso.
Camminava diverso. Pensava diverso. Sorrideva di più. Non si vergognava più di nulla.
E una sera, riaccese il sito trans-al-telefono-erotico.it, ma questa volta non per nascondersi. Voleva solo ringraziare.
Alyssa rispose: “Ciao amore. Ti mancavo?”
E lui: “Tu mi hai cambiato la vita.”
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