Racconto erotico – Sofia trans e il sesso rovente con l’idraulico nella casa nuova

trans al telefono erotico

La nuova casa, il vecchio desiderio

Sofia aveva appena finito di sistemare le ultime scatole nella sua nuova casa. Un appartamento moderno, con parquet lucido, specchi ovunque e un bagno che sembrava uscito da una rivista di design. Ma c’era un problema: il rubinetto della cucina perdeva. Nulla di grave, ma fastidioso. Così, telefonò a un idraulico locale, consigliato dalla vicina.

Alle 10 in punto del mattino seguente, bussò alla porta un uomo alto, braccia tatuate, tuta da lavoro e uno sguardo che sapeva di guasto e testosterone. Si chiamava Dario.

“Signora Sofia?”

Lei sorrise. “Proprio io.”

Sofia era il tipo di donna che lasciava il segno: lunghi capelli neri, labbra piene, seni rotondi sotto una canotta leggera, e una femminilità accentuata da movimenti lenti e calcolati. Era una trans, e lo sapeva portare con fierezza. Nessuna insicurezza, solo desiderio di piacere e farsi desiderare.

Dario la seguì in cucina con la borsa degli attrezzi. Sofia notò il modo in cui lui la guardava, appena abbassandosi per infilarsi sotto il lavello. E lei si assicurò di dargli la visuale migliore.

Le gambe aperte, lo sguardo chiuso

Seduta sul tavolo della cucina, Sofia accavallava e scavalcava le gambe, lasciando intravedere la pelle nuda sotto l’abitino leggero color pesca. Ogni volta che Dario si rialzava, lanciava uno sguardo veloce — o forse non così veloce — tra le sue cosce.

“È un lavoretto semplice,” disse lui, asciugandosi il sudore dalla fronte. “Un quarto d’ora e siamo a posto.”

“Perfetto,” rispose Sofia con voce bassa. “Il problema è che… non ho ancora contanti. Mi sono appena trasferita. Posso offrirti qualcosa in cambio?”

Dario si bloccò. “Qualcosa tipo…?”

Sofia scese dal tavolo lentamente, a piedi nudi, avvicinandosi a lui. Gli mise una mano sul petto, poi scivolò lungo la pancia, fermandosi sulla cintura.

“Tipo me.”

Tensione da idraulico

Dario sembrava combattuto. Ma il suo corpo parlava chiaro: si irrigidì sotto le mani di lei, il respiro gli si fece più pesante.

“Lo vuoi davvero?” chiese, afferrandola per i fianchi.

“Non sai da quanto non vengo sistemata… bene.” Sofia lo provocava con sguardo caldo e voce che grondava lussuria.

“Sei una sorpresa,” sussurrò lui. “Non avevo mai…”

“Mai fatto sesso con una trans?” Lo interruppe Sofia. “C’è sempre una prima volta. E fidati… sarà indimenticabile.”

La decisione giusta

Sofia scomparve per un attimo in camera, tornò con un profilattico tra le dita.

“Se vuoi, usiamo questo. Io ci tengo.”

Dario guardò il preservativo, poi lei. “Sì. Hai ragione.”

Sofia si avvicinò, gli sfilò la maglietta e poi i pantaloni, baciandolo sul petto, sull’addome. Il suo corpo era scolpito e sudato, maschio nel senso più puro e rude del termine.

Lei si inginocchiò, lo accarezzò, poi lo baciò in mezzo alle gambe, fino a fargli gemere il nome. Gli sfilò il preservativo, lo aprì con la bocca, e glielo mise con delicatezza. “Adesso sei mio, ufficialmente.”

La cucina si fa letto

Sofia si girò e si appoggiò al tavolo della cucina. Il vestitino si alzò di colpo, lasciando scoperto il sedere rotondo e invitante. Dario si avvicinò lentamente, le passò le mani sui fianchi, poi lo infilò dentro, con lentezza e profondità.

Il primo gemito di Sofia fu un brivido caldo, e le sue unghie graffiarono il legno del tavolo. Il rumore di pelle contro pelle riempiva la stanza. Ogni colpo era secco, profondo, deciso. Eppure lei ne voleva di più.

“Scopami… più forte… voglio sentirmi riempita fino all’anima.”

Dario la teneva per i fianchi, poi per i capelli. Le sussurrava oscenità all’orecchio, la chiamava porca, regina, sorpresa. E lei gemeva, si toccava, lo incitava.

Climax e verità

La penetrazione durò a lungo. Dario era irrefrenabile, Sofia era assetata. Si spostarono in camera da letto, dove lui la sdraiò sul letto nuovo, appena rifatto. Lei gli salì sopra, cavalcandolo lentamente, spingendosi con eleganza e intensità.

Nel pieno del piacere, quando Dario era sul punto di esplodere, Sofia lo fermò.

“Aspetta… fammi sentire tutto… tutto.”

Con un gesto lento, gli sfilò il preservativo. Lui la guardò negli occhi, sorpreso.

“Sei sicura?”

Sofia lo baciò sulla bocca. “Voglio sentire il calore. Dentro.”

E così fu. Dario la prese di nuovo, con foga animale. E quando venne, lo fece dentro di lei, con un urlo, affondando fino in fondo.

Sofia sentì tutto: la pulsazione, la potenza, il piacere. Era quello che voleva.

Il risveglio e il conto saldato

Restarono stesi sul letto per diversi minuti, sudati, appagati, le lenzuola in disordine. Dario accese una sigaretta, guardandola con uno sguardo misto tra stupore e soddisfazione.

“Credo che siamo pari,” disse.

Sofia sorrise. “Direi che ho saldato il conto… con gli interessi.”

Lui si rivestì lentamente, e prima di uscire, le lasciò un biglietto da visita.

“Se avrai altri… guasti, chiamami.”

Lei lo prese tra le dita e lo passò tra le labbra. “Ne avrò sicuramente.”

Quando la porta si chiuse, Sofia si sdraiò sul letto nuda, ancora bagnata. Poi, come ogni sera, accese la luce rossa, prese il suo microfono e si collegò.

“Ciao amore… sono Sofia, la tua ragazza al telefono erotico. Sai cosa ho fatto oggi? Ti racconto tutto, ma dovrai essere bravo… e silenzioso…”

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